DOLORE AI RAPPORTI DOPO IL PARTO

No, non è normale sentire dolore alla ripresa dei rapporti sessuali dopo il parto: quante volte lo sentiamo dire? È una condizione frequente, che ancora troppo spesso viene normalizzata e trascurata. 

Per darvi un’idea, a 6-8 settimane dal parto, tempo medio di ripresa dei rapporti sessuali, circa la metà delle donne riferisce dolore durante i rapporti, a 6 mesi dal parto circa una donna su quattro, e ad un anno dal parto circa l’8% delle donne lamenta dolore durante i rapporti: nei 42% delle donne dopo parto vaginale, nel 26% dopo taglio cesareo e nel 37% dopo parto operativo vaginale. 

Procediamo con ordine: quando è possibile riprendere l’attività sessuale dopo il parto? Voi direte, tra pannolini e notti insonni, chi penserà mai al sesso dopo il parto? Invece è una vostra domanda frequente e per nulla scontata: capire cosa aspettarsi, quali sono i tempi e le difficoltà che si possono presentare nel riprendere la vita sessuale, può aiutare a rinnovare l’intimità con il partner dopo il parto.

Anche se non c’è un periodo di attesa obbligatorio prima di poter riprendere i rapporti sessuali, in genere viene consigliato di aspettare almeno fino a 4 settimane dopo il parto quando cicatrici di taglio cesareo, episiotomia o lacerazioni vagino-perineali sono in genere completamente guarite. La maggior parte delle donne evita i rapporti sessuali per le prime 6-8 settimane dopo il parto e i motivi che fanno prolungare i tempi di ripresa dell’intimità sessuale con il partner sono:

  • La presenza di perdite post partum: le perdite vaginali o lochiazioni post parto, necessarie affinché la cavità uterina torni piano piano alle condizioni pregravidiche, sono normali fino a 4-6 settimane dopo il parto;
  • La stanchezza del post parto e dell’allattamento, la mancanza di sonno: il cortisolo ha effetti negativi sul desiderio e il sesso diventa un’altra incombenza a cui rinunciare volentieri;
  • La secchezza vaginale e il calo del desiderio sessuale: gli elevati livelli di prolattina, l’ormone responsabile della produzione del latte, provocano uno stato di ipoestrogenismo con conseguente secchezza vaginale che rende spiacevole la penetrazione;
  • La paura di essere interrotti dal bambino: le tue energie fisiche e mentali sono completamente assorbite dal bambino, con cui spesso ti ritrovi a vivere in simbiosi durante i primi mesi;
  • La percezione di un’immagine corporea diversa dopo il parto: vedi ancora la pancia, ritenzione idrica, il seno che produce latte e pensi di non essere attraente agli occhi del tuo partner;
  • La paura di rimanere di nuovo incinta e il timore di sentire dolore: soprattutto se c’è il ricordo del dolore o il parto è stato traumatico, operativo o con lacerazioni importanti, puoi rifiutare di avere nuovamente rapporti per paura di affrontare una nuova gravidanza o di provare dolore.

La DISPAREUNIA ovvero il dolore durante i rapporti sessuali può essere:

  • SUPERFICIALE, se il dolore è localizzato all’introito vulvare o all’entrata della vagina al momento dell’inizio della penetrazione: dopo il parto nella maggior parte dei casi si tratta di un dolore sessuale di questo tipo;
  • PROFONDA, se il dolore viene avvertito a livello vaginale più profondo a penetrazione completa.

QUALI CAUSE E FATTORI DI RISCHIO?

  • La cicatrice dell’episiotomia, il taglietto che a volte viene fatto per favorire l’uscita del bambino (ormai eseguito non più di routine!), o di una lacerazione vagino-perineale: alla ripresa dei rapporti e a 3 mesi dal parto, il rischio di dispareunia è circa il doppio in caso di lacerazione perineale di 2° grado, oltre il triplo in caso di lacerazione perineale di 3° o 4° grado, rispetto alle donne con perineo intatto o con lacerazione perineale di 1° grado. Questo perchè il tessuto fibroso cicatriziale, essendo rigido e anelastico, ha la capacità di creare aderenze e accollamenti che trazionano il tessuto connettivo, alterando microcircolazione e ossigenazione dei tessuti, e formare nodi e blocchi sui vari piani fasciali e muscolari, con conseguente perdita di elasticità dei tessuti e infiammazione a carico delle terminazioni nervose;
  • La secchezza vaginale data dalle modificazioni ormonali in allattamento, sommata all’effetto del dolore come potente inibitore riflesso della lubrificazione, non rende piacevole la penetrazione;
  • Un ipertono del muscolo elevatore dell’ano, ovvero una specie di contrazione difensiva del muscolo che circonda la nostra vagina: questo muscolo può infatti contrarsi in risposta al dolore, e si attiva così un circolo vizioso, in cui questa contrazione persistente peggiora con i tentativi di rapporto, a causa di microtraumi all’inizio della penetrazione che creano un’infiammazione dell’entrata vaginale (vestibolite vulvare) e i cosiddetti trigger points, ovvero punti di dolorabilità più forte.

I principali FATTORI DI RISCHIO sono un’anamnesi positiva per dispareunia già prima del parto, l’allattamento al seno esclusivo, l’entità del trauma perineale e un parto operativo vaginale (ventosa).

UN TAGLIO CESAREO PUÒ PREVENIRE QUESTO DOLORE?

Un taglio cesareo, analogamente ad un parto vaginale senza lacerazioni o episiotomia, comporta un minor dolore alla ripresa dei rapporti dopo il parto e minor persistenza della dispareunia a 3-6 mesi dal parto, rispetto al parto vaginale con lacerazione perineale o episiotomia e rispetto al parto vaginale operativo.

Questo effetto “protettivo” del taglio cesareo tende però ad annullarsi nel tempo: a 6-12 mesi dal parto non vi sono differenze in termini di dispareunia tra donne che hanno partorito per via vaginale con episiotomia, lacerazione spontanea di 1° e 2° grado, o utilizzo di ventosa, e donne che hanno fatto un taglio cesareo, mentre il taglio cesareo aumenta il rischio di dolore pelvico cronico!

La cicatrice di un taglio cesareo può causare dolore durante i rapporti sessuali per:

  • Ridotta mobilità, retrazione e indurimento del tessuto cicatriziale che rendono la zona più sensibile e dolorosa alla penetrazione;
  • Formazione di aderenze, ovvero benderelle di tessuto fibroso che legano la cicatrice a tessuti e organi pelvici circostanti, limitandone la fisiologica mobilità e causando dolore durante i rapporti;
  • Ipersensibilità del tessuto cicatriziale al tatto e alla pressione, causando dolore alla penetrazione.

COSA PUOI FARE?

Finché non ti senti pronta, l’intimità con il partner può essere mantenuta in altri modi, dedicandovi tempo e attenzioni, ma senza trascurare questo dolore.

  • Prevenzione fin dalla gravidanza! Poiché maggiore è il grado di lacerazione perineale, maggiore è la probabilità di dispareunia dopo il parto, è importante un’adeguata preparazione del perineo e del pavimento pelvico in gravidanza con il massaggio perineale per ridurre il rischio di episiotomia e lacerazioni di 3° e 4° grado. Leggi qui come eseguire il massaggio perineale in gravidanza: https://gravidanzaandmore.it/2025/05/26/massaggio-perineale-in-gravidanza/
  • Massaggio della cicatrice dell’episiotomia o di un’eventuale lacerazione vagino-perineale, una volta guarite completamente, con olio di iperico o oli contenenti vitamina E per evitare la retrazione della cicatrice e favorire il recupero della naturale elasticità dei tessuti;
  • Precoce mobilizzazione e massaggio della cicatrice del taglio cesareo per favorire il rimodellamento delle fibre collagene ed evitare la formazione di aderenze, ispessimenti e retrazioni della cicatrice
  • Uso di lubrificanti se la secchezza vaginale rende difficile la penetrazione: consultati con il tuo ginecologo se può essere di aiuto anche una terapia estrogenica locale che non interferisce con l’allattamento al seno, NO FAI DA TE!
  • Igiene intima con detergenti che rispettino il pH vaginale e riducano l’infiammazione vulvare e vestibolare: gli estratti di timo, salvia, malva e calendula favoriscono la guarigione di cicatrici e possono contribuire in modo significativo a ridurre la secchezza e la sensibilità dell’area genitale;
  • Valutazione del pavimento pelvico a 6-8 settimane dal parto seguita se necessario da un’adeguata rieducazione o riabilitazione del pavimento pelvico che sia più personalizzata possibile, per trattare cicatrici, dolore e un’eventuale condizione di ipertono.

Ma soprattutto, ascolta il tuo corpo e non avere paura che il dolore sia solo nella tua testa.

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