Secondo i dati del nostro Istituto Superiore di Sanità e del Sistema Nazionale di Sorveglianza Bambini 0-2 anni, emerge che i bambini allattati al seno in modo esclusivo a 4-5 mesi di età compiuta sono meno di un quarto (23,6%).Tra i vari motivi incide in maniera significativa proprio il rientro al lavoro, quando invece rientrare a lavoro dopo il congedo di maternità, tra paure e falsi miti, non significa necessariamente smettere di allattare al seno.
PERCHÉ CONTINUARE?
Tutte le ragioni che hanno fatto preferire l’allattamento al seno dalla nascita, sono sempre valide quando il bambino ha 3, 6 o 8 mesi: migliore digeribilità, protezione contro allergie ed infezioni, otiti, malattie del tratto respiratorio superiore ed inferiore, problemi intestinali. Alcuni studi mostrano che le mamme che allattano al seno si assentano meno dal lavoro rispetto a quelle che non allattano, perché i loro bambini si ammalano meno frequentemente.
L’OMS raccomanda l’allattamento al seno esclusivo fino al compimento del 6° mese di vita, ma anche dopo l’inizio dell’alimentazione complementare il latte materno rimane l’alimento principale per i primi 12 mesi di vita dei piccolini!
COME CONCILIARE ALLATTAMENTO E RIENTRO A LAVORO?
L’allattamento al seno esclusivo può continuare anche dopo il rientro a lavoro per tutto il tempo che mamma e bambino desiderano: può spaventare da un punto di vista emotivo e organizzativo, ci sono mille pensieri e domande, e in tutto questo è fondamentale un pochino di pianificazione e supporto.
- PIANIFICA e organizza il tuo rientro a lavoro in anticipo: dalla scelta del nido, alla persona che si prenderà cura del tuo bimbo, alla gestione familiare, a quali possono essere le tue opzioni, in base all’età del tuo bimbo e al tuo lavoro (puoi prolungare il congedo di maternità o richiedere flessibilità nell’orario di lavoro? puoi lavorare da casa alcuni giorni?).
- Se sei una lavoratrice dipendente avrai diritto a delle ORE DI PERMESSO PER L’ALLATTAMENTO fino al primo anno di vita del bambino: due ore al giorno di riposo, se l’orario di lavoro è di almeno sei ore giornaliere, e un’ora, se l’orario è inferiore a sei. I riposi raddoppiano in caso di parto gemellare o plurimo, mentre si si dimezzano nel caso di fruizione di asilo nido o altra struttura idonea, istituiti dal datore di lavoro nell’unità produttiva o nelle immediate vicinanze di essa.
- Continua ad allattare fino al rientro a lavoro senza l’ansia di fare delle “prove” per PAURA CHE IL TUO BIMBO RIFIUTI IL BIBERON: non è necessario introdurre il biberon prima del rientro a lavoro per “abituare” il bambino! Alcuni bimbi allattati in modo esclusivo al seno rifiutano il biberon se offerto direttamente dalla mamma mentre molto più facilmente lo accettano da parte della persona che si prenderà cura di loro in assenza della mamma: i piccolini hanno una capacità di adattamento e risorse che noi spesso sottovalutiamo, e il biberon non è l’unico modo in cui possono prendere il latte!
- Non avere l’ansia di riempire il congelatore di latte per FARE SCORTE prima di rientrare a lavoro: se fai allattamento al seno esclusivo è normale ricavare piccole quantità di latte ad ogni estrazione con tiralatte (da 20 a 50 ml), che potrai unire insieme se estratte in momenti diversi durante le 24 ore avendo cura di portarle alla stessa temperatura prima di metterle insieme. Puoi cominciare 15-20 giorni prima del rientro a lavoro e poi le vere scorte di latte saranno quelle che farai giorno per giorno dopo il rientro a lavoro, per drenare il seno e mantenere la produzione di latte nel lungo termine.
- Fai SCORTE DI QUANTITÀ DIVERSA in base all’età del tuo bimbo e al numero di ore che sarete separati: se il tuo bimbo ha meno di 6 mesi, gli intervalli tra le poppate non sono ancora lunghi, non avete ancora cominciato l’alimentazione complementare e passate tante ore separati prepara scorte di 60, 90, 120 o 150 ml che il tuo bimbo potrà utilizzare per una poppata o per “spuntini” in attesa del tuo ritorno, in modo da non buttare via latte che una volta scaldato non può essere congelato di nuovo. Ogni bimbo è diverso e piano piano vi aggiusterete in base ai suoi bisogni e ai ritmi delle poppate.
- Se l’orario di lavoro comporta un’assenza prolungata è importante DRENARE IL SENO OGNI 3-4 ORE (in base alla capacità di immagazzinamento del seno ad alcune mamme bastano anche un paio d’ore per avvertire tensione e fastidio) o con la frequenza con cui sta poppando il tuo bambino in base all’età, sia per EVITARE INGORGHI, mastiti o dotti ostruiti, sia per MANTENERE LA PRODUZIONE DI LATTE: il seno produce latte in base a quanto e quanto spesso viene drenato! Potrai diminuire la frequenza dell’estrazione quando il seno si sarà abituato ad essere meno svuotato per il tempo della separazione e una volta che il bambino sarà più grande da stare senza latte durante le ore di separazione.
- Il MOMENTO MIGLIORE PER TIRARE IL LATTE è solitamente al mattino quando il seno è più pieno dopo il picco di prolattina notturno e i piccolini sono solitamente meno richiedenti: da un seno mentre il tuo bimbo fa poppata dall’altro oppure dopo 1 ora-1 ora e mezza dopo la poppata, oppure se si allungano le pause tra una poppata e l’altra e senti il seno ancora pieno dopo che ha poppato il tuo bimbo.
- È possibile drenare il seno in modo efficace con spremitura manuale, tiralatte manuale oppure tiralatte elettrico, a seconda di ciò che ogni mamma trova più pratico ed efficace: NON TUTTI I TIRALATTE VANNO BENE PER TUTTE LE MAMME! Per un uso prolungato può essere utile un tiralatte elettrico (anche indossabile singolo o doppio), facile da trasportare, con batterie ricaricabili, che garantisca almeno 40 cicli/minuto: assicurati che il tiralatte sia impostato correttamente, usa la potenza di aspirazione minima efficace durante l’estrazione e verifica che la flangia sia della misura giusta per il tuo capezzolo in modo da non avere dolore.
- A lavoro trova un angolo pulito e confortevole dover estrarre il latte (stress e ansia influiscono sul riflesso di emissione del latte e la quantità di latte estratta), massaggia il seno prima e durante l’estrazione, e tieni vicina una foto del tuo piccolino o un suo oggetto da annusare per favorire il riflesso di discesa del latte. Porta con te una borsa termica per CONSERVARE E TRASPORTARE IL LATTE ESTRATTO.
- Se possibile allatta il tuo bimbo prima di uscire di casa e quando rientri da lavoro, e CONTINUA AD ALLATTARE A RICHIESTA appena hai il bambino con te per mantenere la produzione di latte e ritagliarvi questo momento tutto vostro.
Ancora molto può essere fatto a supporto delle mamme che desiderano continuare ad allattare: disposizioni legislative come maternità prolungata, sviluppo del part-time, orari flessibili, nidi sul luogo di lavoro, tutele per mamme libero professioniste, sarebbero un grande aiuto per tutte le mamme.
Bibliografia
Murtagh L, Moulton AD. Working mothers, breastfeeding, and the law. Am J Public Health. 2011;101(2):217-223.
Sayres S, Visentin L. Breastfeeding: uncovering barriers and offering solutions. Curr Opin Pediatr. 2018 Aug;30(4):591-596.
Dutheil F, Méchin G, Vorilhon P, Benson AC, Bottet A, Clinchamps M, Barasinski C, Navel V. Breastfeeding after Returning to Work: A Systematic Review and Meta-Analysis. Int J Environ Res Public Health. 2021 Aug 15;18(16):8631.
Howell J. Return to work after parental leave: Breastfeeding and other challenges. Emerg Med Australas. 2022 Dec;34(6):1015-1016.