ALLATTAMENTO MISTO: QUANDO VIENE INSERITA L’AGGIUNTINA

L’allattamento al seno è un viaggio diverso per ogni mamma: per tante mamme è un percorso semplice e naturale, per altre può essere un pochino in salita e cominciare o continuare con qualche difficoltà.

Può succedere ad esempio che tardi ad arrivare la montata lattea, ci sia un calo di peso eccessivo del neonato nei primi giorni mentre l’allattamento non è ancora ben avviato, oppure ci sia una riduzione nella produzione di latte in ogni momento dell’allattamento.

La paura di non avere abbastanza latte è comune a tantissime mamme durante l’allattamento al seno e nella maggior parte dei casi, nella mia esperienza di ostetrica e consulente allattamento IBCLC nonché secondo studi recenti, si tratta di una percezione della mamma (PIMS Perceived Insufficient Milk Supply) piuttosto che una reale ipoproduzione di latte (AIMS Actual Insufficient Milk Supply): la percezione di un seno più “sgonfio” non significa necessariamente minor produzione di latte, eppure in alcuni casi è qui che comincia ad essere inserita la famosa “aggiuntina”…



QUALI SEGNI CI DICONO CHE LA PRODUZIONE DI LATTE NON È ANCORA BEN AVVIATA OPPURE È CALATA ED OCCORRE INSERIRE INTEGRAZIONI DI LATTE?

  • Calo ponderale del neonato > 10% rispetto al peso della nascita;
  • Mancato recupero del calo ponderale fisiologico entro le prime 2 settimane di vita;
  • Segni di disidratazione;
  • Meno di 5-6 pannolini bagnati di pipì nelle 24 ore o pipì più concentrata dopo la prima settimana di vita;
  • Ridotta crescita del bambino nelle settimane successive (< 140 g circa a settimana tra la terza settimana e il terzo mese di vita);
  • Rallentamento della crescita dopo un periodo di crescita regolare.

In questi casi mentre “si lavora” per aumentare la produzione di latte può essere necessario inserire per un periodo delle integrazioni di latte materno spremuto o tirato oppure di formula artificiale e fare così un ALLATTAMENTO MISTO.


COME SOSTENERE L’ALLATTAMENTO AL SENO CON LE AGGIUNTE DI LATTE?

  • Prima di tutto è importante attenzionare le cause di una ipoproduzione di latte: attacco scorretto o subottimale del bambino al seno, poppate ad orario invece che a richiesta, introduzione precoce del ciuccio, utilizzo non necessario di paracapezzoli. Un attacco corretto al seno è la prima cosa da verificare per una produzione di latte ottimale!

  • Il seno funziona in base al principio domanda-offerta: più latte viene estratto, più latte sarà prodotto per soddisfare le esigenze nutrizionali del neonato. Attacca spesso il tuo bimbo al seno, seguendo i suoi segnali di fame ed offri sempre il seno prima dell’integrazione di latte artificiale: alternare una poppata al seno e una di formula artificiale come spesso viene suggerito non è una buona strategia se l’obiettivo è aumentare la produzione di latte ed eliminare gradualmente le integrazioni!

  • Prima dell’integrazione di latte artificiale offri il seno in due posizioni diverse ad ogni poppata in modo da attivare il tuo bimbo nel cambio di posizione e drenare bene ogni parte del seno: massaggia e spremi il seno per favorire il flusso di latte e la parte finale più ricca di grassi. Puoi offrire anche il secondo seno oppure drenarlo con un tiralatte elettrico mentre il tuo bimbo sta poppando al primo seno, questo ti permetterà di avere una quantità di latte materno da somministrare al posto della formula artificiale e insieme di stimolare la tua produzione di latte

  • Se il desiderio è quello di ridurre ed eliminare piano piano le aggiunte, in accordo con il tuo pediatra, non proporre integrazioni troppo abbondanti (soprattutto la sera in cui c’è il picco di prolattina) e suddividi la quantità giornaliera di latte da garantire (in base alla giornata di vita e al peso del tuo bimbo) in più poppate in modo da non coprire completamente il fabbisogno del tuo bimbo a poppata ed evitare che il bambino cerchi meno il seno!

  • Con l’aumento della tua produzione sarà possibile cominciare a scalare le integrazioni di latte, gradualmente mai di colpo, monitorando i segnali di sazietà, la crescita e il diario di cacca e pipì del tuo bimbo (scaricalo qui).


COME OFFRIRE LE INTEGRAZIONI DI LATTE?

Con il biberon direte subito voi! In realtà, soprattutto se siamo nelle prime settimane e l’allattamento al seno ancora non è ben avviato, il biberon non è il solo modo per offrire le aggiunte di latte né quello più ottimale rispetto alla modalità di suzione dei piccolini al seno.

Quali metodi oltre al biberon?

  • Bicchierino o tazzina dai bordi arrotondati: guarda questo video per scoprire come funziona (Clicca Qui);
  • Cucchiaino: guarda questo video (Clicca qui);
  • Siringa e dito: ti spiego come funziona in questo video (Clicca Qui);
  • DAS (Dispositivo di Alimentazione Supplementare): ti spiego come funziona in questo video (Clicca Qui).


Siringa e dito (finger feeding) e DAS sono i miei metodi preferiti soprattutto nelle prime settimane se si vuole avviare l’allattamento al seno, invece nel caso in cui la mamma preferisca offrire il biberon (magari per l’integrazione notturna in cui si combatte di più con la stanchezza!) è possibile evitare che il bambino faccia “confusione” con la modalità di suzione e rifiuti poi completamente il seno con alcuni piccoli accorgimenti:

  • Preferisci un biberon dal flusso lento e con una tettarella dalla punta arrotondata e la base mediamente larga, in modo che il tuo bimbo prenda in bocca l’intera tettarella;

  • Anziché tenere il biberon verticale per far arrivare al bambino il latte “a caduta” senza fatica e molto velocemente, tieni il tuo bimbo con il busto più sollevato e il biberon quasi orizzontale in modo da fargli avere un’estrazione attiva come farebbe al seno. È questo il cosiddetto PACED BOTTLE FEEDING, una tecnica di allattamento al biberon che consente al neonato/lattante di usare l’anatomia del cavo orale in modo simile a come farebbe una poppata al seno e avere il controllo sul flusso del latte (guarda come funziona in questo video Clicca Qui).


Come ripeto sempre alle mamme che incontro non è detto che un allattamento che comincia come misto non possa poi diventare un allattamento esclusivo al seno: non sentirti in colpa o inadeguata se sono necessarie delle integrazioni di latte, poiché stress e ansia possono influenzare negativamente la produzione di latte e inibire il riflesso di emissione del latte. Abbi fiducia in te e nel tuo bimbo e, se hai difficoltà, cerca il supporto di un’ostetrica/consulente allattamento che possa accompagnarti in questo percorso.

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