Stai allattando il tuo piccolino e improvvisamente quando gli offri il seno comincia ad agitarsi, rifiuta di attaccarsi, gira la testa dall’altra parte oppure piange disperato appena si attacca al seno o mentre mangia: così ripetutamente per molte ore o anche giorni. Questo rifiuto improvviso e apparentemente incomprensibile del seno prima della naturale fine dell’allattamento si chiama proprio “sciopero del lattante”, e per una mamma che sta facendo un allattamento esclusivo al seno è causa di ansia e sconforto per non saper gestire questo rifiuto e nutrire il proprio bimbo.
Il primo pensiero delle mamme è sempre: fa così perché non ho abbastanza latte! In realtà è un comportamento tipico generalmente dopo il 3°- 4° mese di vita e non indica una scelta del bambino di “autosvezzarsi” al seno come ogni mamma teme, ma un disagio o un fastidio del piccolino di cui spesso si comprende la vera ragione solo a posteriori.
QUALI POSSONO ESSERE LE CAUSE DI QUESTO RIFIUTO?
- Disturbi o fastidi che rendono l’allattamento doloroso per il tuo bimbo (otite, raffreddore, mughetto, stomatiti, gengive doloranti per l’eruzione dei primi dentini);
- Il tuo bambino è disturbato da un forte riflesso di emissione del latte che non riesce a gestire, si attacca e si stacca di continuo, tossisce, il latte gli va di traverso e dopo un periodo così irrequieto finisce per rifiutare il seno;
- Reflusso o rigurgiti continui dopo la poppata che fanno associare il seno a un’esperienza negativa per il tuo bimbo;
- Hai introdotto ciuccio o biberon, il tuo bimbo fa confusione con la modalità di suzione, non riesce a poppare bene al seno e finisce così col rifiutarlo;
- Hai un ingorgo o una mastite e il tuo bimbo rifiuta il seno perché il latte può cambiare sapore ed essere vagamente salato per l’infiammazione del tessuto mammario in corso;
- E’ tornato il ciclo mestruale dopo il parto oppure hai scoperto di essere in gravidanza, anche in questo caso il tuo latte può cambiare sapore e diminuire come quantità, e questo può infastidire il tuo bimbo;
- Hai ragadi del capezzolo e per curarle hai messo una crema/unguento che ha un cattivo sapore o rende il seno scivoloso (se sono presenti dolore o ragadi è quasi sempre segno di un attacco, posizione o suzione da correggere!);
- Avete modificato le vostre abitudini di allattamento in caso di rientro a lavoro o inserimento al nido e il tuo bimbo si sente disorientato, oppure sei sotto stress per un trasloco, visite a casa o un momento particolare della vostra vita familiare;
- Il tuo bimbo associa la poppata ad un’esperienza traumatica, ad esempio se hai reagito in modo brusco quando ti ha morso dopo la comparsa dei dentini;
- Hai cambiato profumo, sapone o deodorante e il tuo bimbo non riconosce il tuo odore.
COSA FARE E COME RIPORTARE IL TUO BIMBO AL SENO?
Non perderti d’animo e pensa che con un pochino di pazienza, perseveranza e tante coccole, la maggior parte dei bimbi torna a poppare al seno nel giro di 2-4 giorni: nel frattempo, sarà importante continuare a drenare il seno con tiralatte o spremitura manuale per evitare ingorghi e mantenere la produzione di latte e offrire il latte spremuto o tirato al tuo bimbo per evitare che si disidrati.
- Porta il tuo bimbo al seno quando è più appisolato o sonnolento: molti bimbi che rifiutano di poppare quando sono svegli accettano il seno quando sono mezzi addormentati;
- Non forzare il tuo bimbo al seno spingendogli la testa e non insistere se mostra di agitarsi troppo;
- Fate contatto pelle a pelle e prova ad offrigli il seno mentre lo porti nella fascia o nel marsupio, in un ambiente tranquillo con meno distrazioni possibili;
- Offri al tuo bimbo un massaggiagengive o un ghiacciolino col tuo latte prima di attaccarlo al seno in modo da dargli sollievo se ha le gengive doloranti oppure fagli lavaggi nasali in caso di raffreddore e naso chiuso prima di offrirgli il seno;
- Prova posizioni di allattamento diverse o offrigli il seno mentre sei in piedi, lo culli e ti muovi anziché stare seduta: alcuni bambini rifiutano il seno solo in alcune posizioni non in tutte!
E SE FOSSE LA FINE DEL NOSTRO ALLATTAMENTO?
Ci sono due differenze fondamentali tra uno sciopero del lattante e la fine di un allattamento:
- Il termine di un allattamento è solitamente più graduale e non avviene in modo improvviso dall’oggi al domani come uno sciopero del lattante;
- Al termine di un allattamento il bambino non cerca il seno ed è sereno nella sua nuova routine, al contrario durante uno sciopero del lattante è agitato, frustato, insofferente e disperato mentre rifiuta il seno.
QUANDO PREOCCUPARSI?
Monitora il tuo bimbo e contatta il pediatra se:
- Sta perdendo peso rapidamente;
- Bagna meno di 5-6 pannolini di pipì nelle 24 ore;
- Ha una temperatura > 38°C;
- Lo sciopero dura più di una settimana.
Un reminder importante per tutte le mamme: non sentitevi inadeguate e circondatevi di sostegno e di un aiuto professionale, il vostro bimbo non sta rifiutando voi ma esprimendo un piccolo disagio che gradualmente passerà e tornerete alle vostre poppate.
Bibliografia
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